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MIO ZIO E SUO PADRE

19.11.2020 |
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"La giornata si volesse al termine, il sole calava, e io mi stavo sistemando le ie cose in camera degli ospiti dove avevo già soggiornato gli anni precedenti..."
Il 1980 non era un grande anno per l'economia del Nord-Est, cassaintegrati , licenziamenti, e ridimensionamenti delle fabbriche non aiutavano un giovane ragazzo come lo ero io a quel tempo.-PARTE PRIMA- Il viaggio
I miei genitori vedendomi a casa a far nulla, pensarono bene a mandarmi da mia zia materna, che vivevano in montagna, e il lavoro non manca mai, infatti appena mio padre parlò con mio zio acquisito non ci fu esitazione nel farmi trasferire li per tutto il periodo estivo, li sarei stato di aiuto sia ai miei zii che al papà di mio zio.
Mentre viaggiavo in treno ero trasognato mentre ero perso nell'ascolto della musica che mi sparavo dalle cuffie del mio WalkMan portatile, ero talmente perso dalla musica che il mio vicino (un signore dai modi un poco bruschi) mi scosse per un braccio e mi indico che il controllore voleva vedere il mio biglietto di viaggio.
Mi scusai e dopo che il controllore dal baffo bianco e la stazza di chi aveva una vita un poco sedentaria, visto la pancia che sporgeva di poco, per un frocetto come sono sempre stato io il mio sguardo passo dalla pancia al pacco, alzai lo sguardo e vidi il controllore sistemarsi prima i baffi, e poi parlando con il signore che sedeva di fianco a me gli disse:
-questi giovani di oggi, tutte mezze seghe che pensano solo alla musica.
E mentre diceva quella sua frase fatta si diede una una sistemata al pacco, e fu soli li che capii quanto grosso era quel pacco, perché una solo mano non gli bastava a maneggiare bene tutto sul ben di Dio !
Da li a poco socchiuse la porta della cabina senza togliermi gli occhi di dosso, e attraverso il vetro della porta chiusa della cabina mi strizzo l'occhio.
-sai, se lo continui a guardare in quel modo poi ti tocca farlo felice !
-scusi?!? Non ho capito cosa intendeva dire.
-dai che hai capito bene, e da quando siamo partiti che di tanto in tanto mi guardi in mezzo alle gambe !
-si sbaglia, io non sono quel tipo di....
-FROCETTO ?!?! Era questa la parola che cercavi?
-NO..i-i-io volevo dire che non stavo guardando
E mentre finivo la mia frase lui si guardo furtivo intorno, mentre con la mano si abbasso la cerniera, poi mi prese la mano e la infilo nella patta del pantalone.
Era un signore con i capelli brizzolati, e dall'aspetto non curato, camicia di flanella, pantaloni a coste, tipico di chi vive in montagna.
-sono venuto in città per andare a puttane, se lo sapevo che incontravo un frocetto carino come te non li sprecavo nemmeno i soldi per la marchetta con la trance brasiliana.
Io ero in uno stato confusionale, la bocca era asciutta , e non riuscivo a deglutire, dopo qualche secondo il cazzo di quel signore si era gonfiato e da li a poco era in completo tiro.
-dai, prenditelo in bocca, vedrai sa ancora del sapore del culo della trance brasiliana.
Mi prese per la mucca e si mise la mia testa fra le gambe, io avevo in pugno il suo cazzo ce avvertivo il pulsare delle vene che ricoprivano quel czzo duro come il marmo.
Era li, in tutta la sua gloria, il mio pugno lo teneva dritto, la cappella era ricoperta di gocce di presborra, che da li a poco cominciava a colare giù lungo tutta quella sua mazza dura, la cappella era rossa e gonfia, lui mi afferrò il volto e dopo avermi infilato in Boca la sua lingua, mi tenne la bocca aperta e mi ci sputo dentro, poi mi mise il suo cazzo in bocca, e non passo molto prima di sentire quella sua cappella in gola.
Mentresbocchinavo, succhiavo, e leccavo quella tenga pulsante, lui mi infilo un a mano dietro la schiena, e poi si fece strada giù lungo il fondoschiena, arrivò all'elastico delle mie mutandine, e si fece strada verso quel mio buchetto, più sbocchinavo, lui pi
mi infilava il dito dentro al mio forello.
-dai brava puttanella, hai un gran futuro da pompinara , ci sai proprio fare
E fu li che mi accorsi di quanto bravo ero a succhiare un cazzo maturo, il pube del signore che scopri essere un pastore di pecore, era brizzolato come i suoi capelli e la sua braba, andai giù, sempre più giù fino ad avere i peli pubici sul naso, era un odore misto a sudore e tracce di urina, ma io non mollavo anzi con un ultimo colpo di gola riusci a spingere quella cappella rossa e vogliosa giù per la mia gola.
Ero li che con il solo uso della mia gola ero riuscito ad affondare quasi tutti i 18 cm di renga dura, contai due, tre, quattro colpi di cola, che il pastore mi infilo dentro al buco del culo tutto il suo dito, e fu li che avvertii la regna sussultare e sentire la sborra che direttamente mi colava lungo la trachea, sollevai la testa e rimasi giusto con la cappella in bocca, e con gran maestria succhiai fuori le ultime gocce di cremosa sborra in bocca.
Mi risollevai dal mezzo delle gambe del pastore, e aiutandomi con il pollice e l'indice mi ripulii dalle ultime gocce di sborra, e con un fragoroso suono schippettente della mia lingua in bocca esclamai !
-cazzo, ci voleva un poco di sborra montanara !
-PARTE SECONDA- L'arrivo dagli zii
-Eccolo qui il mio piccolo Mauretto ! Ma quanto sei cresciuto, avrai anche 17 anni ma sembri un ragazzetto !
-Ciao zio Aldo, non vedevo l'ora di arrivare
-comè andato il viaggio, tutto ok ?
-non poteva essere più comodo e soddisfacente di quanto non lo sia stato !
E mentre dicevo questa ultima frase, il pastore scese dal treno, allungo la mano e la strinse a mio zio.
-ciao Aldo, tutto ok ?
-si dai Guido, non ci lamentiamo su in altura, ti vedo passare domani quando raggiungerai le tue adorate pecore ?
-certo che si, torno a fare l'eremita.
Poi mi guardo dritto negli occhi e scompigliandomi la frangetta chiese a mio zio chi era questo ometto ?
-questo è mio nipote da parte di mia moglie, mauro, è venuto qui per il periodo estivo e lavorare per me.
-ma dai ! Allora lo vedrò anche io su per la valle ?
Mi strizzo l'occhio e si diresse verso l'uscita non solo dopo averci salutati a me e a mio zio.
Il viaggio fu di quasi 45 minuti per arrivare su nella parte alta della vallata, la zia era li che ci aspettava per pranzo, dopo avermi abbracciato e sbaciucchiato per minuti interi mi disse di mangiare e di andarmi a fare una doccia che avevo uno strano odore addosso, se solo sapesse che quello che sentiva era l'odore dello sperma cremoso del pastore !
Il pranzo fu abbondante , la doccia calda e rilassante, entrai in salotto e lo zio era sul divano a guardare i programmi della domenica in TV, una manteneva il telecomando, mentre l'altra era dentro ai pantaloni e si grattava il pube.
-dai vieni qua, siediti accanto a me Mauretto, da li a poco lo zio cominciava a russare pesantemente, mi accorsi che la mano dello zio era uscita dai pantaloni, ed era abbandonata sul divano, io mi guardai intorno e mi chinai per annusare le punte delle dita della mano dello zio, e come sospettavo profumavano di pube di maschio, quell'odore misto al dolce e al selvaggio .
La giornata si volesse al termine, il sole calava, e io mi stavo sistemando le ie cose in camera degli ospiti dove avevo già soggiornato gli anni precedenti quando ci venivo in vacanza da bambino.
-notte mauretto, cerca di riposare che domani comincerai a lavorare duramente, non ci misi molto a mettermi a letto, lessi un poco il mio libro per poi mettermi a dormire.
-PARTE TERZA- la svolta
Il mattino successivo mi alzai con tutta calma, del resto lo zio aveva si del lavoro per me, ma non ero cosi indispensabile , infatti feci colazione con zia e da li mi recai nel capanno della falegnameria dello zio, entrai e vidi o zio che dall'ufficio imprecava e bestemmiava come non mai !
Da li a poco usci lo zio dal suo ufficio e parlava con i suoi due operai, e gli spiego quello che era accaduto, che suo padre aveva perso in un incidente stupido, uno dei suoi operai, e che si ritrovava senza aiuto, e che non sapeva come fare perché mio zio non poteva permettersi di lasciare la sua produzione, e che a lui servivano tutti e due i suoi operai !
-zio, senti, vado io da Lucio, lo sai che sono uno che impara presto, sono qui apposta per aiutarvi !
-senti mauretto , lavorare con i mangimi non è lavoro leggero, ma se mi dici che a te va di farlo io non posso che essertene grato !
Da li a poco misi in borsa due costine per darmi un cambio, infatti suo padre abitava ad un ora e mezza di auto, e che sicuramente sarei rimasto almeno fuori casa per due giorni, almeno fino a capire che diagnosi avrà l'operai che si era fatto male.
Senti il rumore di un furgone nel piazzale della casa degli zii, afferrai il borsone, salutai la zia che mi si raccomandò mille volte di stare attento a non farmi male, le diedi un bacio e mi recai di fronte a casa , e li vi era lo zio che parlava animatamente con suo Padre Lucio, e suo padre a sua volte sconsolato gli disse che gli era grato dell'aiuto che gli avrei dato .
-ma guardo un poco questo ometto ! Ma quanti anni hai adesso Mauretto ? L'ultima volta che ti ho visto avevi 8/9 anni !
-salve Lucio, ho sentito dell'incidente, mi dispiace per tutto, ma ora ci sono io a darti una mano !
- non sai quanto mi sarai di aiuto caro ometto ! Anche il minimo sarà gradito !
Il viaggio fu velocissimo, Lucio sembrava che volasse lungo le strade di montagna , e malgrado i suo 65 anni , al volante di quel furgone sembrava un ragazzino di 20 anni .
-se spingi ancora di più quel acceleratore io penso che voleremo !
-tranquillo ometto, orami queste strade mi conoscono bene.
Arrivammo nel pieno pomeriggio al magazzino di storaggio del latte, la grossa scritta Consorzio del Latte risaltava su tutta la vallata, la vista era incredibile, questo solo alle persone a cui piace l'isolamento totale anche dal più piccolo paese.
Mi prese il borsone e mi porto nell'appartamento che era proprio sopra al magazzino del consorzio, salendo le scale esterne che portavano all'appatamento Lucio mi parlava e mi chiedeva di portare pazienza, e che l'appartamento era quello che era, che stava ristrutturando casa , che da quando era diventato vedovo non aveva più pensato di finirne i lavori, e che dove abitava ora il posto era piccolo e che dovevo adattarmi, e che dovevo accontentarmi del divano.
Da li a poco andammo giù nel consorzio, e comincio a dirmi cosa dovevo fare, e che se arrivavano i pastori sarei dovuto andare con loro a svuotare i contenitori del latte nelle grosse cisterne, e che questo lo avrei fatto al mattino, ora dobbiamo solo pastorizzare il latte che lo avrebbero portato via il giorno dopo.
La giornata fu lunga, e alle 9 di sera andammo su a casa, e dopo una doccia ci sedemmo mangiare insieme io e Lucio, che mi si presento in paltoncini e canotta , e tutte e due erano oramai talmente usati che i tessuti erano quasi logori dai troppi lavaggi.
Dopo il caffè Lucio si mise comodo sulla sedia sfilata da sotto il tavolo dove avevamo mangiato, e a gambe divaricate sorseggiava il suo caffè, io era trafitto dalla stazza imponente di questo uomo di 65 anni, ma con due spalle come quelle di un scaricatore di porto, le gambe erano due tronchi d'albero , le braccia erano grosse e gli avambracci erano ricoperti di una peluria che se li era folta allora vi lascio intendere quella che fuoriusciva dallo scollo della canotta ! Si trattava di una enorme chiazza di pelo bianchissimo che anche sotto la canotta si intravedeva la consistenza abnorme che vi era .
-senti mauretto, siamo fra maschietti non ti scandalizzi vero se mi tolgo la canotta, mi sembra di impazzire dal caldo !
-ma figurati Lucio ! Io sono un ospite qui, va tranquillo !
E li ci fu un crollo nelle mie ginocchia nel solo vedere quella scena di un uomo di un metro e ottanta, grosso come una montagna, che lentamente si toglieva la canotta .
La visione completa era MERAVIGLIOSA ! Un corpo che mai si poteva dire che era quello di un uomo di 65 anni, pettorali da invidia, braccia da paura, e l'unico pelo scuro era quello delle ascelle e qualche traccia nella sua barba, il resto del pelo era bianco candido, la pancia era unica cosa che era rilassata del suo corpo, ma quando ridendo si diede delle sberle sull'addome si capii che era solida e non floscia .
Lui mi parlava, ma onestamente era trafitto dalla visione di Lucio solo in pantaloncini di cotone fino, e il pelo dal petto si dirigeva dritto verso al pube, e il pantaloncino era talmente logoro che l'elastico era oramai finito, infatti il cespuglietto del pube si vedeva fuoriuscire , e l'apoteosi fu quando mi chiedeva dei miei genitori mentre con la mano se la infilo nel pacco che visibilmente si stava grattando il pube e poi giù a sistemarsi i coglioni .
Io ero imbambolato nel vedere questa scena che sembrava fosse a rallentatore , e mentre gli parlavo dei miei genitori lo vidi che si annusava le punte delle dita, io ebbi quasi un mancamento, e speravo che non guardasse fra le mie gambe, perché avrebbe visto senza dubbio il mio cazzo duro, durissimo !
Lucio si girò e nell'afferrare il canovaccio dalla cucina lo perse dalle mani, si chinò per raccoglierlo e li lo spacco delle chiappe era bello e visibile, i pantaloncini in quella posizione erano completamente aderenti alle chiappe del culo, e vi assicuro che erano due godi di puro muscolo maschile ! Si sollevò eia pantaloncino venne risucchiato dalle chiappe del culo, e li senza toccarmi sbarrai nelle mutande.
-scusami Lucio ma devo usare il bagno, corsi dentro e mi chiusi a chiave, mi sciacquai il pube e pulì il cazzo dalla sbarrata , da i a poco ce ne andammo a dormire, mi svegliai al mattino con un alza bandiera da paura, e Lucio entrando in salotto la notò.
-EHHH beata gioventù !
-io arrossii, ma me ero rivestito in tutta fretta , perché da li a poco sarebbero arrivati i pastori con il latte fresco.
Eravamo già operativi, e dopo il terzo camion di latte arrivo il quarto e quando vidi che era alla guida quasi mi manco il fiato, infatti scese il pastore che incontrai in treno, lui si fermo mentre stava per scendere dal suo camion, e sorridendo mi indico, e poi guardo Lucio, e Lucio era un poco perso, non capendo chiese al pastore cosa c'era ?
Il pastore si apparto con Lucio, e fra chiacchiere e carte da firmare si diedero delle pacche sulle spalle, poi il pastore si diresse verso di me e quasi sussurrando mi disse:
-tu non sai quanto sono contento che tu sia più vicino a me, preparati che stasera ci sarà una sorpresa !
La mente era frastornata e continuavo in mille congiunture , Lucio alle 8 di sera mi disse che si chiudeva tutto e che la giornata lavorativa finiva qui.
-mauro chiudi tutto che io intanto metto su l'acqua per mangiare.
Dopo mezza ora chiusi a chive, sali le scale, e solo quando apri la porta li vi era la visione di una vita !
-dai cazzo che fai li imbambolato, e da ieri che lo guardavi, adesso è tutto tuo !
Lucio era li seduto a gambe divaricate e in mezzo alle gambe era li dritto come un totem, quel cazzo che si avevo capito che era grosso, ma mai come se fosse il braccio di un bambino !
-Ma.ma ma io....
-dai CAZZO sporgiti e vieni qua che stasera ti devo rigirare per bene!
Io mi avvicinai a passi incerti, mano tremolante, ginocchia deboli che mi aiutarono ad accasciarmi fra le due gambe massicce di Lucio, cominciai a pompare quel cazzo strepitoso, bianco come il marmo m, ma da una cappella gonfia come un fungo!
Da i a poco mi prese come un ruscello fra le braccia e mi ritrovai con il culo in faccia a Lucio, e la faccia sul suo cazzone pulsante.
-niente di meglio di un bel culo sudato e dolce da mangiare
La sua lingua si inoltrava nei meandri del mio sfintere, l'ano boccheggiava come se stesse respirando, e ad ogni dilatazione la lingua di Lucio entrava sempre di più !
E fu li che sempre rigirandomi come se fossi una bambola di pezza allineo il mio buco del culo sopra a quel palo di cazzo duro, e io dopo averne lottato la penetrazione stringendo il mio buco del culo, ad un certo punto mi rilassai e come un pistone ben lubrificato dalla mia saliva , senti che inghiottivo su per il mio intestino quel cazzo che poi scopri di essere di 22cm, e solo quando avverti il pelo sui coglioni, allora capi che ero diventata la sua vacca da montare.
Senza togliermi il cazzo dal culo mi ci alzammo dal divano mi mise a novanta e li monta cominciò senza sosta, l'unico suono che vi era in quella stanza era il nostro mugolio , fatto di sospiri e lamenti, godimenti, mugiti !
-cazzo aveva ragione Pino, sei proprio una frocetta da sfondare !
- e si ! Lo sai che non mi sbaglio mai !
Ci girammo con il volto e vedemmo il pastore sulla soglia della porta, e da li a poco ero inforcato come un pollo allo spiedo, e cioè un cazzo in culo e un altro in bocca !
La monta fu alternata, e instancabile da questi due ormoni maturi ma con la carica di due ragazzini .
-dai, sfondami ! i prego Lucio è da ieri che sognavo tutto questo !
-la Roia ha bisogno di cazzi ! Dai Lucio sborsaci dentro cosi poi uo quella tua sborra come lubrificante !
-guarda che questa Roia era già bagnata da prima, ha un buco del culo che si bagna come una vera FICA !
-Lo so, in treno mentre mi sbocciava le ho fatto un ditalino a quella fregnaculo che nemmeno una vera fica lo Sto arrivando! essere !
Io ero preso da due uomini che mai avrei immaginato potesse piacergli il culo, due maschi alfa, che da come scopavano si vedeva che non erano di primo pelo.
-nemmeno quella trance brasiliana era stata cosi brava cazzo !
- Pino se questo rimane qui in montagna per tutto l'inverno siamo sistemati !
La monta andava avanti ad oltranza, senza sosta, nemmeno dopo le prime tracce di sangue dovute alle lacerazioni interne, i due non si fermarono.
Dalla stanchezza ci svegliammo il mattino dopo ancora tutti e tre in camera da letto, e venne svegliato dal cazzone di Lucio, che mi sussurro nell'orecchio:
-erano anni che non mi svegliavo con l'alza bandiera ! Fa il tuo dovere frocetto, che se fai il bravo tu rimani con me qui fino all'anno prossimo per tutte e due e stagioni.
Pino si rigirò nel letto a dormire e disse:
-quando hai finito di montarla, svegliami che poi tocca a me !
Mentre avevo tutti e due i cazzi di Lucio e Pino in culo, fu li che la porta della camera da letto si apri, ed entrò mio Zio Aldo!
- bene , bene, il profumo di sborra che aveva addosso Mauretto quando è sceso dal treno , era il tuo profumo Pino !
Pino e Lucio si bloccarono, ma quando videro che Aldo si stava spogliando allora la doppia penetrazione continuò.
-Vieni figlio , te lo meriti anche tu un poco di questo buco sfondato !
-Si papà, prima gli pulisco il culo dalle vostre sbarrate a colpi di lingua, e poi lo farcisco anche io sto dolcissimo FROCETTO !
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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